Elena Aziani

Operatrice teatrale, Educatrice

Ho incontrato L’Ombelico in mezzo a una giungla: un progetto di cui non si capiva quasi nulla, che coinvolgeva e sconvolgeva continuamente le cose. Ci siamo guardatə e ci siamo riconosciutə.

Quando L’Ombelico mi ha invitata a camminare insieme, mi sono sentita felice, accolta tra persone che parlano lo stesso linguaggio. Il linguaggio dei segni, degli sguardi, della musica, delle parole, dei corpi, degli incontri; tutto fatto con il gioco, la scoperta, il dialogo.

Ho visto un luogo sicuro e spontaneo in cui crescere insieme attraverso gli altri e le altre che, come me, sento in movimento. I temi della violenza, del genere, della cura, della responsabilità che ogni giorno mi passano accanto sull’autobus, nelle scuole e nei gruppi con cui lavoro, nelle notizie mediatiche, trovano ne L’Ombelico uno spazio di riflessione e di ascolto, di incontro e scontro che mi ricorda la complessità della vita e la bellezza di provare a conoscerla insieme.