Monologo di un preservativo prima di andare per il mondo.

 

“Ho aperto gli occhi finalmente. Sono arrivato.
Dovrebbe essere una farmacia. O un supermercato. Non è proprio la stessa cosa, ma potrebbe andare bene lo stesso. Però i racconti, là nella fabbrica dove sono nato, non erano rassicuranti riguardo ai distributori automatici esterni, un caldo torrido in estate e un freddo pungente in inverno. Sempre in tensione. In farmacia, raccontavano, si sta più tranquilli, l’ambiente è più intimo e riparato dalle intemperie e quando ti acquistano nessun salto lungo canali per essere afferrato, come nei distributori. E pensare che alcuni dei miei vicini lo sognavano, il distributore. L’avventura, l’adrenalina, il mondo. Io invece sono sempre stato un tipo tranquillo: proprio da farmacia.
Mi ricordo tutto quello che ho imparato durante la mia preparazione a preservativo adulto. Siamo in Italia, che è proprio un bel paese, piena d’uomini e donne giovani e meno giovani. Ci sono mari e montagne e farmacie sparse ovunque, bene, bene. Però non tutti gli uomini e le donne amano usare i preservativi, cioè io e i miei compagni, perché una fama sinistra aleggia intorno a noi.
Ma io sono un buon preservativo, educato e capace. Ho anche un bell’aspetto, simpatico direi. E soprattutto uno splendido colore. Presto sarò sfoggiato, non dubito.
Certo se dovessi andare ora per il mondo, subito, sarebbe bellissimo! Incontrare subito il mio pisello, proprio il mio, quello cui sono destinato… quanto l’ho sognato nelle ore in cui ero impegnato nelle prove di resistenza … e magari incontrare subito una pisella bionda…. Il mio sogno è sempre stato un pisello e una pisella che si conoscono da tanto e che sanno apprezzare tutte le mie qualità, che sanno usarmi al meglio e giocare anche con me…. Mi piacerebbe anche, ma questo è proprio un sogno, vedere i loro visi, far parte dei loro giochi e sospiri … ah … così sarei valorizzato …
Ma potrei finire anche in mano a qualche simpatico giocherellone che potrebbe fare di me un palloncino gonfiabile, oppure diventare un gavettone per qualche festa. O peggio ancora rompermi prima di essere usato.
Quello che non trovo giusto è non potere scegliere la persona con cui lavorare, amoreggiare, giocare. Ogni preservativo ha un suo carattere e delle sue capacità, oserei dire potenzialità che devono essere sfruttate al meglio. Non serviamo tutti allo stesso modo e allo stesso scopo. Tante persone, tanti preservativi, tante coppie. Mi sembra così evidente e poi invece parlano di preservativi che servono solo per evitare le malattie e le gravidanze. Ah che peccato!
Quante volte alla fabbrica lo abbiamo ripetuto: il nostro compito è aiutare le persone, maschi e femmine non importa, ad essere felici, ad assaporare la gradevolezza ed il piacere di un incontro che ha un tempo proprio ma che si prolunga nella memoria, come ricordo piacevole, del corpo, della persona, della coppia. Mi pare un compito bellissimo, mi fa venire voglia di cantare a squarciagola, ma mi hanno insegnato che è meglio assumere un tono defilato, non apparire prepotentemente sulla scena, proprio perché non tutti amano i preservativi. Questo per me rimane un mistero: aiutiamo ad amoreggiare, dove, come, con chi si preferisce, con chi si ama, con chi si sceglie. Possiamo collaborare per decidere come e quando diventare genitori e come mantenere un corpo sano, desideroso, e con l’immaginazione che rende verosimile i sogni e le speranze del mondo.
Anche di questo abbiamo trattato a lungo: il nemico più oscuro per ogni preservativo è la paura di usarlo. Ma perché? Non è complicato adoperarci, avere a che fare con noi, anzi…okay è vero può essere che alle prime armi uno sia un po’ imbranato e anche imbarazzato ma può essere anche un modo per provare e riprovare e anche sorridere….Non posso credere che ancora il pisello incuta timore e riguardo e si tema che rivestendolo con uno di noi possa ritirarsi e decidere di non svettare più verso il blu del cielo…non si può non sapere che è vero che si ritira a volte, ma poi torna, torna sempre con un po’ di pazienza e soprattutto qualche trucco che fa volare l’ansia, via da un’altra parte… Divago, divago sempre e nella foga posso sembrare precipitoso e non dare peso ai timori e alle paure che ci possono essere, perché effettivamente so che l’amoreggiare è un affare anche importante e che bisogna essere pronti… ma forse c’è un altro ostacolo, che francamente per me che sono un preservativo rimane poco chiaro. Pare che gli uomini e le donne ritengano che amoreggiare senza di noi sia più bello, più naturale, aiuti a provare più piacere. I più colti ci chiamano anticoncezionali di barriera, altri assicurano che riduciamo il contatto tra pisello e pisella, e quindi tra due persone impegnate in soddisfacenti e surreali attività… Ma pare che peggio ancora sia il pensiero di doverci comprare prima e quindi dover pensarci e quindi decidere di amoreggiare. E questo pare sia una gran fatica. Anche solo pensarlo!
Beh francamente posso anche capire quando si è molto giovani: sono decisioni importanti, che richiedono un loro tempo – tempo personale intendo, di ogni giovane innamorato o irrequieto – degli esperimenti e magari qualche parola di incitamento e conforto: parole sapienti che possono restituire una dimensione reale e magica allo stesso tempo a questi giochi di esplorazione e di piacere. Nessuno può togliere la luna a chi decide di arrivarci e neanche il sole. Ma ci sono aiuti che rendono la luna ancora più luminosa e il sole più caldo. Le parole scambiate, le sensazioni condivise e noi preservativi possiamo aiutare.
Alle persone adulte che di strada ne hanno già fatta, non ho niente da dire. Se non piacciono i preservativi, liberi di scegliere. Ma non di imporre ad altri la propria visione sui preservativi e sul mondo!
I miei compagni sorridevano di questi miei pensieri. Soprattutto il preservativo mio vicino che poi è stato trasferito nel reparto degli aromi, probabilmente è finito in quella produzione di preservativi al cioccolato, quelli che sono distribuiti in alcuni negozi particolari, molto trendy, con una clientela raffinata che ti comperano e poi ti regalano. Succede spesso che siano femmine - uh che bello! - e poi ti portano a cena con le loro amiche e ti prendono e ti fanno girare tra loro, tra profumi e vestiti e bicchieri di vino, il tutto accompagnato da risolini, ammiccamenti, battute. Ma soprattutto ti guardano con quegli occhi sognanti e tu lo capisci secondo me a cosa stanno pensando, che cosa stanno pregustando, senti l’eccitazione che sale….Ma poi molte volte tutto finisce lì e rimani poi per molto tempo in una bustina insieme a vecchi ombretti ed elastici per i capelli. Come una vecchia fotografia cui si è affezionate.

Questo posto, mi sembra carino, ma io vorrei poter compiere la mia missione in tempi ragionevoli per poi essere riciclato in qualcosa d’altro. Spero che non sia una voce senza fondamento: è importante sapere che nascerò un’altra volta dopo avere impiegato la mia esistenza a rendere felici, anche solo per un momento, due persone. E’ stata proprio una fortuna, questa volta, nascere preservativo.

Ma sta entrando luce, ecco è proprio una farmacia, la porta si apre, tra poco inizia una giornata e così parte la mia avventura. Teniamoci pronti.”

 


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