Punto di partenza è l’idea che si possa avvicinare, in modo significativo, il termine sessualità, nella sua forma più complessa e profonda, alla parola educazione. E questo pensiero è confermato dall’incontro quotidiano con le persone,  grandi o piccole che siano, e con quello che ci rimandano e restituiscono.

E’ importante, a nostro parere, che gli adulti costruiscano ponti, modi di confrontarsi con i più giovani e anche con i più piccoli e piccole su temi mai semplici, a volte oscuri o contradditori, molto dibattuti, riguardo la sessualità umana, sapendo che quanto si trasmette può essere mutato in qualcosa di diverso da quello che si aveva in mente, ma che questo può favorire una crescita personale autonoma e consapevole.

Quello che ci proponiamo di realizzare, con i diversi progetti di questo ambito, è portare nei gruppi che incontriamo, parole, modelli, esempi con cui confrontarsi, discutere, dialogare, attivando una modalità di comunicazione che permetta di sperimentare il rispetto per l’altro o altra, oltre a far circolare conoscenze e ponendo, sempre al centro dell’attenzione, la persona sessuata in relazione con sé e con il mondo.

Nell’ambito educazione alla sessualità ogni ordine di scuola ha un progetto specifico e costruito attorno alle diversi fasi di crescita e di sviluppo dei bambini e degli adolescenti. Sono previste, altresì, attività di formazione sia per il corpo docente delle scuole, sia per i genitori.

Dalla presentazione ambito  per insegnanti
“Educare alla affettività  per indicare che non é possibile, e forse neanche augurabile, dare questa educazione per raggiunta e compiuta, perché l'affettività muta con noi che viviamo, ed é luogo di educazione permanente ... Questa proposizione porta con sé un movimento, un tendere-a che apre all'idea di cammino come all'idea più propria del vivere, e dell'essere amati, nel quale ognuno ha da trovare il proprio passo.”

Giusi Quarenghi

 

Dalla presentazione ambito  per genitori
“... Io credo che nessuna conoscenza ci possa impedire di innamorarci, di soffrire, di sentire emozioni profonde. Credo che sia molto difficile, con gli strumenti della ragione e della conoscenza di sé e perfino con l'esperienza, mitigare la forza talvolta sismica di Eros "dolce amara indomita belva" per dirla con le parole di Saffo. Penso che conoscere possa aiutare tutt'al più ad essere un po' più capaci di comprendere l'altro, a sgombrare il campo dagli inconvenienti più gravi o dagli equivoci più grossolani, a convivere con la complessità  delle emozioni e dei sentimenti amorosi e conflittuali in modo accettabilmente compatibile con l'organizzazione sociale.”

Leda D'Aquisto


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